17.03.2013 – Inaugurazione nuova sede Associazioni Combattentistiche – Assoarma – Padova

17.03.2013 – Inaugurazione nuova sede Associazioni Combattentistiche – Assoarma – Padova

Domenica 17 Marzo, 152° Anniversario dell’Unità d’Italia, i due presidenti dell’I.N.A. di Rovigo e Padova hanno presenziato all’Inaugurazione del Museo delle Associazioni d’Arma in Padova. Il luogo è magico, nasce dal restauro del complesso dedicato alla Madonna di Lourdes “ex scuole elementari”, alla fine di un viale, al civico 2 di via Cavallotti, lungo un rio che si tuffa nel tronco maestro del Piovego. La sede dell’Associazioni d’Arma, casa dei militari, garanzia di sicurezza e competenza professionale per le città, è ricca di dettagli architettonici di pregio. Sorge a ridosso del bastione Alicorno, muraglione cinquecentesco nella cui pancia c’è un suggestivo teatro all’aperto e ospita oggi 11 associazioni d’Arma e tre musei (Fanteria, Marina, Cavalleria).

La cerimonia ha suonato la diana per oltre un centinaio di militari in congedo e in servizio attivo: carristi, bersaglieri, alpini, marinai, un affollamento di Labari, tra cui spiccava quello del Nastro Azzurro di Padova, e bandiere, uno sventolio di piume, un defilé di vecchie, gloriose divise. Sono intervenuti nel palco delle Autorità il Generale Angileri, anima dell’iniziativa e presidente, il Generale Enrico Pino, al vertice del Comando Militare Esercito “Veneto”, per il Comune di Padova l’Ass. Marco Carrai, il Prefetto Sodano, e altre Autorità Civili e Militari Provinciali. Gli ottoni della Fanfara dei Bersaglieri hanno riscaldato i cuori di musica: l’Inno di Mameli, il Piave hanno attizzato tra i presenti la fiamma del patriottismo, le note del Silenzio hanno strappato palpiti di commozione, una terapia salvavita in un paese malato che dovrebbe essere trasmessa ai giovani, offrendo una guida nella nebbia dell’incertezza. L’innesco dell’iniziativa a livello comunale è partito in ottobre del 2010 quando Cristina Toso, consigliere comunale, ha presentato un’interrogazione sulla sorte del Museo del Marinaio d’Italia, confinato in Prato della Valle al termine di una ripida scalinata, ostacolo invalicabile per i soci anziani.

La Toso ha trovato sponda in Sabina Scatolini, figlia di Ivo, per anni presidente dell’associazione Marinai d’Italia, poi la macchina si è messa in moto, c’è stato l’appoggio del sindaco e dell’assessore Dalla Vecchia, un contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Ma vistiamo i musei: modelli di navi e infrastrutture navali, l’elica di legno di un idroplano e poi bussole, sestanti per il rilevamento della posizione, una fitta documentazione storica e cartografica. È prevista, anzi auspicata la visita di scolaresche e gruppi di giovani. Una volta alla settimana i visitatori potranno assistere all’alzabandiera, un rito patriottico sconosciuto a molti giovani, dopo l’abolizione della coscrizione obbligatoria.

 

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