28.04.2013 – Inaugurazione Monumento ai caduti – Loc. Crociara – Ariano Polesine (RO)

28.04.2013 – Inaugurazione Monumento ai caduti – Loc. Crociara – Ariano Polesine (RO)

Domenica 28 Aprile il Comune di Ariano Polesine (RO) ha inaugurato, nella frazione di Crociara, il Monumento dei Caduti. Nel giorno in cui si ricorda la liberazione non si poteva ambire a nulla di più grande dell’inaugurazione di un monumento che celebri coloro che si sono spinti sino all’estremo sacrificio per la Patria.

Alla cerimonia oltre alle Autorità civili e militari locali e provinciali, erano presenti il Viceprefetto Dott. Fruncillo e l’Assessore Regionale Isi Coppola. Quasi al completo erano presenti le Associazioni d’Arma e l’Alfiere col Labaro dell’I.N.A. Rossin Sergio col Presidente.

L’oratore ufficiale ha detto che il Monumento ai Caduti è stato dedicato come “atto d’amore da parte dei compaesani” ai militari Umberto Vicentini ed Enos Fusetti, i due ufficiali che caddero nella Seconda Guerra Mondiale e che ora sono degnamente celebrati nelle targhe affisse al monumento.

Entrambi i combattenti scrissero la loro fine terrena in territori esteri: il fronte greco- albanese per Fusetti e l’Africa settentrionale per Vicentini. La motivazione della Medaglia d’Argento al valor Militare concessa a Fusetti, con Regio Decreto del 20 Luglio 1943, recita:” Comandante di plotone, fucilieri duramente provato, resisteva tenacemente a violento attacco nemico. Ferito, rimaneva al suo posto di combattimento ed incitava con l’esempio e la parola i dipendenti, guidandoli al contrassalto. Colpito una seconda volta rifiutava ogni soccorso e, prima di esalare l’ultimo respiro, animava i presenti a resistere ad ogni costo”.

Come ricordato dall’oratore Forzato Arcioni tutto accadde “senza lamento di sorta, mentre Fusetti rimaneva conscio della sua fine imminente. Non rivide più i familiari a cui scriveva spessissimo, non tornò più lungo le rive dell’amatissimo Po”. Fusetti, che era nato a Crociara – Ariano il 27 novembre del 1917 mentre il padre Telemaco combatteva al fronte, morì così, a soli ventitré anni e tre mesi, a quota 1540 metri di Mali Scindeli in territorio albanese. Più complessa, invece, è la vicenda militare del Capitano Umberto Vicentini, combattente in tre guerre.

Nella Prima Guerra Mondiale, neo Sottotenente di fanteria, fu in Francia distinguendosi nei fatti d’armi di Reims dove, il 24 Giugno 1918, a soli diciannove anni e quattro mesi, ebbe modo, vicino a Bligny, in località Saint Euphraise, a Bois de la Vallette, di portare all’assalto contro i Tedeschi il suo plotone, di attraversare l’ Aisne ai ponti di Vailly, ed all’alba del giorno dopo attaccare impetuosamente Chavonne, conquistandone la località e le alture immediatamente a Nord.

Dal 1935 al 1937 prese parte con grado di Tenente alla campagna d’Africa, per la conquista dell’Etiopia. Infine fu combattente della Seconda Guerra Mondiale, cadendo in un campo minato che stava forzando nello scenario della seconda battaglia di El Alamein, combattuta dal 30 agosto del 5 settembre 1942, in quella che viene comunemente chiamata la “battaglia d’estate”, oppure “l’offensiva d’estate”.

Sepolto con tutti gli onori militari, non venne mai più ritrovato ed identificato con certezza al termine del conflitto, nonostante le più accurate ricerche poste in essere da parte del Tenente Colonnello Paolo Deodato Caccia Dominioni di Sillavengo che, però, ricordò Vicentini citandolo nel suo fortunatissimo libro “Alamein”, scritto nel post guerra per ricordare i caduti di quello scenario bellico. Ora Vicentini riposa, come ignoto, nel sacrario di El Alamein, ideato, progettato e costruito proprio dall’ingegnere Caccia Dominioni, l’eroico comandante del 31° Guastatori.

Per la sua lunga attività militare, Vicentini ottenne tre Croci al Merito di Guerra, la Croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, la Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia 1848-1918, la Medaglia a ricordo della Guerra 1915-1918, la Medaille commemorative Française de la Grande Guerre, La Medaglia per i Volontari della Guerra d’Africa, la Medaglia commemorativa per le operazioni in Africa Orientale Italiana e la Medaglia commemorativa della Seconda Guerra Mondiale.

Mentre Enos Fusetti ottenne: la promozione al grado superiore: cioè a dire a Tenente dell’Esercito, la Medaglia d’Argento al Valor Militare, la Croce al Merito di Guerra, la Medaglia commemorativa della Seconda Guerra Mondiale.

“Ora i nostri eroi vengono qui ricordati in un monumento che è atto d’amore dei compaesani, pubblica stime per il loro comportamento, perché seppero anche quali maestri elementari, essere insegnanti di analfabeti e poco scolarizzati soldati, durante le lunghe pause del servizio militare, come – anni fa – già diedero il giusto risalto molti organi d’informazione. Questo monumento è dunque un esempio di viva e concreta cittadinanza per le presenti come pure per le future generazioni perchè sintetizza un legame mai reciso con la terra d’origine dei due Caduti ed il ricordo che di loro ne è rimasto è giusta cristallizzazione di cittadini probi ed onesti, fedeli come sono stati al giuramento prestato si alla Patria ma soprattutto sul loro onore di cittadini di Ariano nel Polesine”.

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